Gli amici, gli affetti terreni non sono che fittizi accorgimenti, anche se terribilmente cari, per coprire l’unicità della nostra situazione.
Siamo soli, soli fuori e dentro di noi.
Ciò che è esterno ci tocca appena, si fa confidente per qualche illusione carpita a fatica ma poi ridiviene estraneo al primo ripensamento.
Amo l’altro da me, ma è sempre altro, pronto a svanire o, nel migliore dei casi, a dimostrarsi diverso, alieno.